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GUARDARE GESÙ BAMBINO FA CRESCERE NELLA FEDE

Non può essere senza motivo per la fede cristiana che Dio sia
stato “un bambino”. È la considerazione dalla quale Papa
Francesco ha fatto scaturire la catechesi dell’ultima udienza
generale del 2015.
Far sorridere Gesù Bambino – Tanti Santi hanno coltivato nei
secoli questa particolare “devozione”, ricorda il Papa, che cita Teresa di Lisieux, la
quale volle portare da consacrata il nome di Gesù Bambino. E il fatto che vi sia stato
“un tempo in cui, nella Persona divino-umana di Cristo, Dio è stato un bambino”, non
può scivolare via, “deve avere – sottolinea Francesco – un suo significato peculiare per
la nostra fede”. In che modo? Semplice, suggerisce il Papa: guardando ai bambini, a
“cosa fanno” e preferiscono e in quello trovare il modo di amare Gesù Bambino.
Per esempio, cominciando dal desiderio che ogni piccolo ha di “stare al centro”,
perché ha bisogno di sentirsi “protetto”: “E’ necessario anche per noi porre al centro
della nostra vita Gesù e sapere, anche se può sembrare paradossale, che abbiamo la
responsabilità di proteggerlo. Vuole stare tra le nostre braccia, desidera essere
accudito e poter fissare il suo sguardo nel nostro. Inoltre, far sorridere Gesù Bambino
per dimostrargli il nostro amore e la nostra gioia perché Lui è in mezzo a noi. Il suo
sorriso è segno dell’amore che ci dà certezza di essere amati”.
Cambiare punto di vista – Secondo esempio: i bambini “amano giocare”. Ma far
giocare un bambino, osserva Francesco, “significa abbandonare la nostra logica per
entrare nella sua”: “Se vogliamo che si diverta è necessario capire cosa piace a lui, e
non essere egoisti e far fare loro le cose che piacciono a noi. E’ un insegnamento per
noi. Davanti a Gesù siamo chiamati ad abbandonare la nostra pretesa di autonomia – e
questo è il nocciolo del problema, eh?: la nostra pretesa di autonomia -, per accogliere
invece la vera forma di libertà, che consiste nel conoscere chi abbiamo dinanzi e
servirlo” (…)
Un bacio per essere umili – Un terzo aspetto, il più tipico del Dio Bambino, è l’umiltà.
La veste scelta da Gesù per venire fra noi a “mostrarci – ripete Francesco – il volto del
Padre ricco di amore e di misericordia”: “Stringiamo, dunque, tra le nostre braccia il
Bambino Gesù, mettiamoci al suo servizio: Lui è fonte di amore e di serenità.
(2015-12-30 Da Radio Vaticana)